L’oro, da tempo immemorabile, ha rappresentato valore nel mondo finanziario. Tra le varie sfumature di questo prezioso metallo, una domanda che spesso si pone è se l’oro bianco sia veramente un metallo puro o se si tratti di oro giallo ricoperto da qualche altro elemento.
Composizione dell’oro bianco: una miscela sofisticata
L’oro bianco, in contrasto con l’oro giallo, è una sofisticata miscela di metalli che va oltre la purezza del metallo puro. L’oro bianco è una lega che combina con maestria l’oro puro ad altri metalli. La composizione tipica dell’oro bianco è un intricato equilibrio di oro, palladio, nichel e zinco, con la possibilità di contenere anche argento.
L’inclusione di questi metalli nella miscela è cruciale per conferire all’oro bianco la sua distintiva tonalità argentata. Il palladio, noto per la sua resistenza e durabilità, contribuisce a conferire alla lega la necessaria robustezza. Il nichel e lo zinco, invece, intervengono nella regolazione delle proprietà fisiche dell’oro bianco, garantendo una consistenza ottimale.
In alcuni casi, l’argento può essere incluso nella composizione per apportare ulteriori sfumature e caratteristiche alla lega. Questa complessa mescolanza di metalli non solo modifica l’aspetto estetico dell’oro bianco, ma ne aumenta anche la resistenza e la durabilità, rendendolo una scelta apprezzata in gioielleria e orologeria di alta qualità.
Vediamo in dettaglio la percentuale approssimativa di questi componenti:
Oro (Au): L’elemento principale, costituisce solitamente il 58% – 75% della lega, a seconda della caratura dell’oro bianco.
Palladio (Pd): Un metallo prezioso che contribuisce alla durabilità e alla resistenza dell’oro bianco. La sua percentuale varia solitamente tra il 10% e il 15%.
Nichel (Ni): Utilizzato per regolare le proprietà fisiche della lega, può essere presente in percentuali variabili, spesso comprese tra il 5% e il 12%.
Zinco (Zn): Contribuisce alla lavorabilità della lega e può essere presente in percentuali tra il 2% e il 6%.
Argento (Ag): In alcune leghe, l’argento può essere incluso in percentuali che variano generalmente tra il 2% e il 7%, apportando ulteriori caratteristiche alla tonalità dell’oro bianco.
È importante notare che le percentuali esatte possono variare a seconda delle specifiche formule utilizzate dai produttori e delle preferenze del designer. Questa complessa combinazione di metalli contribuisce non solo alla tonalità distintiva dell’oro bianco ma anche alle sue proprietà fisiche che lo rendono adatto a diverse applicazioni, dalla gioielleria di lusso agli orologi pregiati.
Il ruolo del rivestimento in rodio
Il ruolo del rivestimento in rodio nell’ambito dell’oro bianco è di particolare rilevanza e merita un’analisi approfondita. Il rodio, appartenente alla famiglia del platino, è un metallo prezioso con caratteristiche uniche che lo rendono una scelta ideale per migliorare le proprietà estetiche e la durabilità dell’oro bianco.
Il rodio è rinomato per la sua lucentezza eccezionale e la sua straordinaria resistenza alla corrosione. Queste qualità lo rendono un materiale prezioso non solo in gioielleria ma anche in applicazioni industriali, dove la resistenza alla corrosione è di primaria importanza. La sua capacità di conferire una finitura brillante e riflettente lo rende un alleato prezioso nel mondo della gioielleria di alta qualità.
Le gioiellerie spesso optano per l’applicazione di uno strato sottile di rodio sull’oro bianco. Questa pratica serve a migliorare ulteriormente l’aspetto estetico del metallo e ad aumentarne la durabilità nel tempo. Il sottile strato di rodio crea una superficie liscia e riflettente, conferendo all’oro bianco una lucentezza brillante che può essere paragonata a quella del platino.
L’applicazione del rodio presenta diversi vantaggi. Innanzitutto, conferisce una tonalità più bianca e brillante all’oro bianco, rendendolo visivamente simile al platino. Inoltre, il rivestimento in rodio crea una barriera protettiva sulla superficie dell’oro bianco, contribuendo a prevenire l’ossidazione e la formazione di eventuali segni di usura nel tempo. Questo è particolarmente significativo per gioielli che vengono indossati regolarmente e sono esposti agli elementi ambientali.
La questione della purezza
La questione della purezza dell’oro bianco è cruciale per comprendere appieno la natura di questa lega preziosa. Benché non possa vantare la purezza assoluta dell’oro giallo, l’oro bianco conserva una significativa quantità di oro nella sua composizione, costituendo la maggioranza del materiale. La misurazione della purezza dell’oro bianco avviene in carati, e la varietà più comune di questa lega presenta una percentuale di oro puro compresa tra il 58% e il 75%. Questa presenza predominante di oro conferisce al metallo la sua preziosa aura, mantenendo al contempo una notevole durabilità.
La diversificazione della composizione dell’oro bianco, mediante l’inclusione di altri metalli come palladio, nichel e zinco, gioca un ruolo fondamentale nella definizione delle sue caratteristiche uniche. Questi metalli, coinvolti nella formazione della lega, contribuiscono a conferire maggiore durezza e resistenza all’oro bianco rispetto all’oro giallo. Questa combinazione sofisticata non solo aggiunge alla sua robustezza, ma permette anche una varietà di tonalità e sfumature che lo rendono un materiale ampiamente apprezzato nella gioielleria di alta qualità.
Considerazioni sulla scelta tra oro bianco e oro giallo
La scelta tra oro bianco e oro giallo si riduce spesso a preferenze individuali e stili personali. L’oro bianco, con la sua brillantezza distintiva e tonalità argentata, è particolarmente apprezzato per la sua eleganza contemporanea. Questa opzione si adatta bene a chi cerca una gioielleria moderna e raffinata, evidenziando la luminosità della pietra preziosa associata o creando contrasti affascinanti con altri metalli. D’altro canto, l’oro giallo, con la sua tonalità calda e tradizionale, continua ad esercitare un fascino senza tempo. Questa scelta è spesso preferita da coloro che apprezzano la classicità e l’eleganza intrinseca di un design più tradizionale.
È fondamentale tenere presente che, nel corso del tempo, lo strato di rodio applicato sull’oro bianco può subire un naturale processo di usura, rivelando la tonalità sottostante. Tuttavia, questa eventualità non dovrebbe scoraggiare la scelta dell’oro bianco, poiché il problema può essere agevolmente risolto attraverso un processo noto come ri-rodinatura. Questo intervento, eseguibile da un professionista della gioielleria, riporta alla luce la luminosità originaria dell’oro bianco, assicurando che il gioiello mantenga la sua bellezza e il suo fascino nel corso del tempo. Pertanto, la scelta tra oro bianco e oro giallo si configura come un equilibrio tra preferenze estetiche personali e una consapevolezza delle cure necessarie per mantenere la luminosità desiderata.